The Day After Corona virus.

La rivoluzione è Lenta.  Ma inesorabile . The Day After Corona virus.

Il primo quesito che viene in mente durante una  l’epidemia di Corona Virus è sopravvivrò ?

Segue quello naturale di sapere se sopravvivranno anche i nostri cari.

Quello che credo non sopravvivrà è il nostro modo di vivere almeno quello che conoscevamo fino a ieri.

incidente fra carrelli roma 2020

 Io sono  fortunato già lavoravo spesso da casa, sono abituato a non avere denaro e non fare affidamento su consuetudini, ho già vissuto una quarantena nel 1989, mentre ero militare ho contratto il tifo, quindi sto perpetrando uno schema che conosco.

L’unica cosa che mi scoccia è che se una rivoluzione arriva come presumo, questa purtroppo è lenta, e probabilmente io non ne vedrò  l’effetto. Ma ne percepisco l’odore, la presenza, anche se ancora persone si comportano in maniera simile a ieri l’altro.

L’ ancien regime del xx secolo sta morendo assieme e con il corona virus, e ai miei pochi,  ma preziosi lettori  preannuncio con tutta la gioia che mi piace la fine non prossima, ma ventura del  mondo come lo conosciamo oggi.  Spero che questo cambiamento arrivi nelle forme meno violente possibili, senza gente che si uccide nelle strade, ma con un impeto abbastanza forte da limitarsi ad un decennio massimo due. Ma i segnali ci sono tutti, semplici inequivocabili, il massimo che si può fare è girarsi dall’altro lato e aspettare che arrivi senza partecipare senza agire, ma è inevitabile. Doveva a suon  di logica arrivare. Con o senza guida le cose cambiano, e non sempre in meglio, anzi, ma ora che si manifestano  le crisi spero che la gente vedrà cosa non funziona in questo mondo Liquido, proprio ora che gli effetti del sistema (o meglio le sue carenze) ci appaiono  evidenti.  

documenti please

 Durante la quarantena e il necessario tempo di isolamento, si ha tempo per la riflessione.

Stiamo avendo un tempo necessario per  riordinare le idee e darci conforto.

Le annotazioni che seguono sono al solito, una serie enorme di informazioni sbagliate e casuali  ma seguono  la legge del caos , e le  tante altre e usuali divagazioni  che nulla hanno a che fare con l’attualità, ma che anzi con orgoglio  e fierezza definisco fuori dal tempo.

 Quello che appare oggi nello scenario della catastrofe del Corona virus, o covid-19  è lo scatenarsi del primo fenomeno nefasto  della globalizzazione finanziaria  la prima grande epidemia del XXI secolo è il primo mattone della rivoluzione che ci attende.   

La definisco una rivoluzione  globale  perché  sta manifestandosi nell’intero pianeta.  E se anche ci vogliamo girare da un’altra parte presto o tardi arriverà.  

Siamo alle soglie del XXI secolo davvero ?  Paul Kennedy  nel suo XXi sec. (1984) aveva previsto il passaggio di potere globale tra Stati uniti e Cina nel 2013 (non aveva  considerato la Russia come terzo attore ma negli anni 80 del secolo scorso sembrava destinata al collasso). Si è sbagliato di poco.

Ora avendo in questa quarantena un sacco di tempo libero, mi sono dedicato alla rilettura o lettura ex novo di alcuni libri, che ho avuto  per anni negli scaffali e che non avevo per pigrizia, letto o riletto a seconda dei casi.  Prevedere il futuro non è il mio forte e non ne sono in grado, ma sono fortemente  convinto che  l’umanità ripeta  in genere gli stessi errori e facciano le medesime cose perdurandole nel tempo,  esclusivamente cambiandogli nome, ripetano i medesimi schemi.

Vico li definiva Ricorsi storici, l’economia e la Storia lo dimostrano , Polibio addirittura li classifica in classi politiche. Ma non vi tedio con i com’è noto, piuttosto do’ per scontato il passaggio e passo all’argomento successivo.

Ogni secolo, e soprattutto il  XX (quello Breve) ha per  ogni invenzione tecnologica di rilievo, un cambio di prospettiva. Questi  comportano mutamenti  di i natura sociale e politica,  Jared Diamond lo spiega meglio di me in “Armi Acciaio e Malattie”, e soprattutto  nell’ultimo” Crisi”, che è un analisi sottile di come le varie Rivoluzioni (che sono anche culturali oltre che sociali) si siano nel tempo manifestate attraverso lunghi e profondi cambiamenti di abitudini e di certezze, e di come alcune  delle nostre strutture societarie si siano evolute.  Ora con l’avvento di Internet e della maggiore mobilità grazie al miglioramento dei trasporti, il mondo tutto  è connesso o perlomeno raggiungibile, e mentre il capitale, principalmente finanziario (cioè numerico) è libero di muoversi  le popolazioni cioè gli schiavi del xxi secolo no. 

Se gli Stati Nazionali   sono ridotti dalle multinazionali e dai poteri finanziari a semplici impiegati delle poste, oggi come oggi non hanno senso.  Sono come Il signorotto feudale che cedette il passo a Carlo V (Asburgo) che vedeva il suo impero dominare il mondo, almeno quello che gli interessava.

light my fire

 La peste, la rivoluzione Luterana, la fame, e il troppo oro, lo ridussero in briciole entro cinquant’anni  dalla sua morte.  La compagnia delle Indie e L’impero britannico si sono sgretolati dinnanzi alla  produzione dei tessuti in proprio degli Indiani.  Ora vi elenco quello che ho visto in questi giorni

1) Il ricomparire della chiesa e dei culti Mariani (la peste curate dall’Arcangelo Gabriele e la neve a piazza Vittorio)   se Dio ci può salvare allora ben venga.

2) la negazione e l’immunità di gregge delle razze superiori, sapete che io non credo alle Razze, se non quelle rostrate che vanno coi broccoli, ma se Johnson e L’UK avessero letto le leggi di Murphy forse avrebbero fatto meno casino e avrebbero evitato la Brexit.

3) che anche i banchieri tedeschi sono al pari degli altri degli idioti e che basta sparare un paio di negazioni, per diventare presidente della Bce, ma essendo stato messo li per Mediocrazia non sapere che fare.

4) ho desiderato tornare alla campagna di Mio nonno lui partigiano e contadino anche se quasi analfabeta avrebbe trovato la soluzione. Lui sapeva cosa fare, e cosa soprattutto non dire.

5) che le casalinge dopo anni di Masterchef al primo avviso di quarantena hanno fatto terminare nei supermercati il lievito di birra e le farine (tutte) un dolce e il pane non possono mancare.

6) che l’unica lavoro che vale la pena in italia di fare è il proprietario di terreni e case. O l’impiegato statale.

7) che la burocrazia tutta non è in grado nemmeno lontanamente di capire cosa succede, cos’è un servizio, quali sono i principi del diritto, come funziona una società civile e soprattutto non hanno idea di cosa sia il mondo che li circonda.

8) che la tv Italiana in mancanza di peggio  ha un enormità di prodotti della BBC e notturni davvero fighi e interessanti. La mia negazione della tv generalista mi ha fatto ricredere in questo periodo.

9) che la sanità era al collasso prima dell’epidemia e non credo si riprenderà

10) che la scuola del xxi secolo e molto simile a quella pre riforma Gentile. 

11) che quasi nessuno usa internet. Tutti lo smartphone.  E che dire riservatezza dei dati genera mondi difficili da perscrutare. Abissi di ignoranza globale che neanche le scimmie di 2001 Odissea nello spazio.

12) che siamo un popolo in finestra. A cantare, a stendere i panni sporchi, ma anche sempre a guardare.

13) che un enormità di persone  non ha idea di quello che dice, ma neanche di quello che fa.

14) che su 11 milioni di lavoratori censiti oltre il 75% è senza un minimo di garanzia o contratto. Sono cococo,  atipici, partite Iva, la qualsiasi cosa vi venga in mente. 

15) la Cina è davvero una civiltà superiore. Sconosciuta,  ma oggi mi sono davvero simpatici.

16) che Donald Trump è : o un genio del male tipo racconti Disney o un colossale coglione ma non mi capacito di come sia possibile, lo vedo solo Io ?.

a che santo votarci ?

 Invece ora la domanda che succederà ?

Qualcosa dovrà cambiare, se vogliamo sopravvivere, basta con questi privilegi feudali. Basta con gli acquisti inutili (ecco una delle cose buone della quarantena e che molte cose diventano, inutili  superflue).  La crisi c’è e ci sarà sarà lunga e terribile e colpirà duro e soprattutto te che sati leggendo.

Con i crolli di borsa l’accumulo di denaro soprattutto se  finanziario si riduce a polvere.  Le verdure, il cibo diventano più care.  Oggi che siamo a casa restauriamo rapporti e mobili, ci diamo alla cucina e alla sartoria, alle pulizie domestiche e ai rapporti umani. Ho chiamato e sono stato chiamato da persone che non vedevo da anni, solo per chiederti come stai ? Non male riabbiamo il tempo. Il tempo che ci era stato tolto, dalla velocità di questo xxi secolo ci viene restituito (ed è un bene).

 Uno dei libri che ho riletto Le “Lezioni Americane”  di Italo Calvino. Il quale con superba lungimiranza prevede bel dettaglio il lessico e i cambiamenti culturali che si manifesteranno nel divenire digitale. Esattezza, Molteplicità, Leggerezza, Rapidità Visibilità.

Scusate le ho scritte in ordine sparso. Ma in sostanza la quarantena mi restituisce un sapore di pre rivoluzione digitale, un mondo analogico fatto di letture di tempi radi, di spazio per attività lineari non molteplici.

Il crollo degli scambi commerciali tra paesi dovrebbe riproporre l’autarchia almeno per l’indispensabile, le certezze di sempre, il pane, il vino, l’olio. I rapporti resi così fluidi dalla modernità tornare ad una dimensione di vicinato di comunità, non digitale ma appunto  fisico.

Va rivisto il welfare, e spostato il baricentro delle decisioni politiche da localistico a globale. Se l’Africa muore, moriamo anche noi.  Ci siamo commossi per le bare di Brescia e non avete provato pietà per le fosse comuni in Iran ?  il virus non ha confine come non lo ha il denaro (sporco)  perché l’abbiamo noi ?

Cos’è italianità me lo sono chiesto, è il popolo che permette a Poggiolini di infettare di epatite un intera generazione. È un popolo che da al problema una distanza di non ritorno, “che mi frega mica ammazza i giovani “, che va a correre al parco ed organizza barbecue, mentre i medici muoiono.  Uno che vota Salvini e la Meloni al grido di prima gli Italiani e poi si fa arrestare per riduzione in schiavitù dei braccianti agricoli. E uno che acquista la casa dall’ente perché papà era ferroviere e poi l’affitta a 1000 euro al mese. E’ uno che non vuole fare la fila. E’ uno che guarda la Barbara D’urso.  Che santifica Craxi.

No, Non è solo questo per fortuna, sono i medici che muoiono per salvare altre vite. Sono Carlo Urbani, sono l’agente che finisce ammazzato per scovare un mafioso. Sono tante cose. Ma non di meno non contano nulla a livello globale, non hanno un contratto di lavoro se non un atipico (se a-tipico non è un contratto e non può essere la maggioranza)  sono laureati che vanno all’estero per non morire di fame. Sono intellettuali che fanno il Ghost writer, laureati che arrivano a insegnare a 45-50 anni, sono  dei geni che alle volte cambiano il corso della storia.  Ma in un mondo così non c’è spazio per loro come per tanti altri quelli che in un articolo meraviglioso  Flavio Troisi chiama https://lafattoriadeilibri.wordpress.com/2020/03/19/cari-disadattati-culturali/  quelli come noi, io e voi costretti in qualche modo a sopravvivere a questo Ancien Regime fatto di Mediocrati.

Bene il domani ci attende e non sarà ne radioso ne felice ma almeno sarà diverso

Vi voglio bene Daniele de Sanctis

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