da Spartaco a Selvaggia. Passando per Pasolini.

Orgoglio Borgataro

Negli anni ’50 era normale, all’epoca i rioni erano in gara tra loro. questo quando i rioni erano Panico, Parione, Monti Suburra, Trevi etc. etc. Nel 2000 avevo preso un negozio a Trastevere e una vecchia signora aveva in antipatia il mio socio additandolo come un Montiggiano cioè un abitante della Suburra. 

Lei trasteverina DoP non ci parlava perché rivale di quartiere in non so cosa.  Io più mite Giuliano e di Montesacro per giunta, godevo del privilegio del “buongiorno” la mattina che ricambiava con sorriso e cortesia.

Oggi ho preso a vivere a Roma est (credo si chiami così quel gorgo umano che va dalla via Serenissima al Casilino e Tor Pignattara, passando per il Pigneto e San Lorenzo sino a Centocelle).

Per me un nuovo mondo, e come ogni tanto descrivo, una città nella città, ma al momento non la conosco ancora.

Sono di Montesacro cresciuto a San Lorenzo, vissuto per lavoro in mezza Italia, con una sosta causa matrimonio a Monteverde. 

in quel di San Lorenzo fuori le mura negli anni ’90, quindi un milione di anni fa. Al di la delle osservazioni drammatiche che mi sono venute in mente in questi giorni, passando per le fabbriche clandestine del Casilino e che magari posterò  tra qualche giorno, l’impressione che mi è venuta per prima è quella che sto abitando in una città Europea posta in mezzo al Mandrione.

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Una città come ce ne sono tante in mezza Europa con le badanti di varie razze ed etnie mischiate, negozi di money transfert e carabattole cinesi. La Prenestina ha perso una romanità, che non ha mai avuto, figlia com’è delle occupazioni e delle emigrazioni anni 60 non è mai stata romana, considerando i dialetti Campani e Abbruzzesi che usano parlare le vecchie signore nel quartiere.

L‘Eccezione poteva essere fatta per il Pigneto, luogo anticamente malfamato, dove vivo e lavoro.

Girando a caso tra i nuovi vicini a causa dell’ennesimo trasloco, sembro più un inglese smarrito, che un indigeno. “Sa’ mi sono trasferito per lavoro”. si “vengo da fuori, da Montesacro”. il che li mette a disagio, si chiedono se sono figlio della borghesia Talentina o della più popolare Tufello ?

 

Non sapendolo ti lasciano stare, con la faccia di chi ti compatisce.  

Ma esiste un limite geografico e fisico tra noi e Roma Nord ?  

Vice la rivista  definisce Roma Nord come una State of mind. un credo una fede. 

Dal mio punto di vista questo è corretto. Non è un luogo fisico è una felpa, un linguaggio, è la Lazio 1901, l’essere di Destra, Razzisti e Cattolici biondi, è portare l’orologio al polsino, avere gli amici che si chiamano Selvaggia, Bibi o Dado, essere costretti a mostrare un documento per superare Piazza Quadrata.      

Noi ragazzi di borgata tra via Nomentana, Tiburtina, Casilina, non siamo neanche annoverati in Roma sud, pertanto non siamo nelle cronache.      

La prima occasione di confronto l’ho avuta circa un mese fa quando ho incontrato quattro individui sui trentacinque di Roma Nord al Pigneto, con propositi stanziali. cercavano casa. Mi è stato detto che gli Hipster – se ho ben capito sono una sottocultura o i figli dei radical chic –  amano mischiarsi con le altre forme di vita soprattutto se inferiori. 

Ma io ci vivo qui! E tu non assomigli a Levi Strauss –  questa è la battuta più sincera e di cuore che mi è venuta in mente quella sera.

Mi hanno detto questi ragazzi che il Pigneto è in rinascita. Secondo me non è vero. 


La parte pedonale è pericolosa quanto i Carruggi,  ha due delle caratteristiche peggiori che mi vengono in mente, studenti fuori sede, e spacciatori ad ogni angolo Il che non me lo fa sembrare un luogo ameno ne tanto meno originale. 

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Avendo perso la sua caratteristica di paese, di borgata ha perso anche la sua naturale tutela data dai malavitosi vecchio stile a favore di mafia cinese e nord africani. La vecchia usanza di essere sociali tra condomini e vicini è in ribasso, visto che l’abitante medio raggiunge i 70 anni, o ha un passaporto per scavalcare il Tevere. 

Se invece parlavamo di speculazioni edilizie e di metropolitana in costruzione, allora l’argomento è sensato. Le case stanno subendo un restiling e una rivalutazione in termini di compravendite interessante. 

Il che mi pone la seconda questione, siete consapevoli voi di Roma Nord che trasformerete questo posto a breve in una nuova copia di Ponte Milvio ?  La cosa mi mortifica per cui supplico tutta i borgatari DoP o simili a non cedere alla tentazione e di resistere.

Sinceramente a roma nord preferisco la mafia cinese … almeno quelli non li vedi e non li senti … non tifano Lazio non sono di Destra, per cui ci tengono lontani anche quelli di Casa Pound… Non fanno i punk a bestia, quelli vanno al Forte. E via così tutte le aberrazioni dei “Mazzanti Vien dal Mare” di Roma nord, musiche del minchio, biciclette a motore, calzoncini corti, erre moscia, scialla, lucchetti sui ponti, pseudo intellettuali, etc. etc.  …  

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Salviamoci … rimaniamo noi stessi. facciamo comunità siamo orgogliosi di essere borgatari ditelo con gioia io Sono cresciuto a Pietralata, Pigneto. io amo Torpignattara. 

continua ….       

la ricerca della felicità Catastematica.

La Dieta come “la ricerca della felicità catastematica”.

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Prima digestio fit in ore: la prima digestione avviene in bocca. E’ un motto latino della scuola salernitana: serve a ricordare che i cibi masticati ne migliorano la digeribilità. Il suggerimento dei medici nell’VIII sec. era quello di “mangiare lentamente”. La Diaeta è un problema antichissimo, non solo legato all’abbondanza, alle regole alimentari, etiche, economiche e religiose, tutti sono intervenuti spesso sul cosa, quanto e quando mangiare.

La Dieta è legata al benessere fisico, alla salute e alla felicità dell’uomo. Dieta quindi non solo come «modo di nutrirsi», come controllo nell’assumere cibo. Ma per dieta ci sono anche le scelte arbitrarie per avvicinarsi ad un determinato canone etico o estetico. Parliamo quindi di Dieta e di Medicina perché fortemente legato alla cura del corpo e dello spirito, il benessere. In termini semplici gli organismi viventi necessitano di cibo per vivere. Dovremmo quindi capire quanto veramente abbiamo di fabbisogno energetico. Siamo onnivori, abbiamo bisogno di una dieta varia e specializzata a seconda delle disponibilità, del reddito, dei prodotti disponibili, delle abitudini fisiche. Dovremmo studiare il nostro sistema di vita e la sua qualità.

Considerare gli aspetti etici e quelli igienico salubri, l’impatto del nostro consumo sulla nostra coscienza.

Astenersi dalla carne,  diventare vegani ?  fruttiari ?

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Se la questione vi sembra moderna o gastrofighetta sappiate invece che nasce assieme alla civiltà, e non sempre è storica ma alcune tracce sono veramente interessanti. Partiamo da il medico del IV sec. A.C. Ippocrate dice:

“Lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo”.

Sulle sue tracce si svilupperanno tutti gli studii delle erbe mediche e delle cure farmaceutiche Nel III sec. A.C. Epicuro ritiene che il sommo bene sia il piacere “l’edonè e che non vi sia età o censo per pervenirvi. Lo distingue in due  tipologie:  Il piacere catestematico o statico è un piacere transitorio, che dura per un istante e lascia poi l’uomo insoddisfatto, quelli della carne, del potere, della gloria. Mentre l’altro il “piacere catastematico” è durevole,  consta della capacità di sapersi accontentare della propria vita, di godersi ogni momento come se fosse l’ultimo, senza preoccupazioni. La condotta, quindi, deve essere improntata verso una grande moderazione: meno si possiede, meno si teme di perdere. « Dei desideri sono naturali e necessari, altri naturali e non necessari, altri né naturali né necessari, ma nati solo da vana opinione.»

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Il persiano Pur Sina noto come Avicenna intorno all’anno mille elabora  Il canone della medicina, che risente dell’influenza dalla medicina  Ayurveda (Sushruta e Charaka). Che a seconda del proprio Dosha cura il corpo con alimenti naturali e erbe mediche. E con una sana alimentazione (chi esclude carni grasse e alcool vive più a lungo). La “dieta del monaco buddista”, è un simpatico trattatello al riguardo dove si include la carne solo per necessità. Ma è sotto l’imperatore della Cina Buyuntu un Khan della dinastia Ming che nel 1315 Hu Sihui il medico di corte scrive i “Principi di cibo e Bevande”. Il medico cinese che inventò l’anatra laccata e la zuppa del lupo scrive che un numero significativo di malattie è causata da un’alimentazione scorretta, e una parte significativa di essi può essere curata con una corretta alimentazione. Il libro induce alla moderazione, e alla regolarità ad una corretta igiene e conservazione degli alimenti e diete speciali per le donne incinte come per i bambini o gli anziani. Come cura e consigli medici inserisce una sezione di ricette.  Nello stesso periodo nella Schola salernitana assurta a università di Medicina da Federico II si Svevia, nel 1200 c.a si scrive « Se ti mancano i medici, siano per te medici queste tre cose: l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta.»  Due testi tratti dalla scuola sono il “Liber dietorum” e il “de flore dietarum” indicano le basi della classificazione medica degli alimenti e un loro teorico moderato uso per curare malattie.

Però nella moderazione e nei consigli ci anche i folli,  che sono principalmente americani (anglosassoni) come : John Harvey Kellog che nel 1800 sostiene che una corretta dieta è a  base di Mais (i famosi fiocchi omonimi sono prodotti dal fratello) e dall’astinenza sessuale, oltre che al sano rifiuto di tabacco e caffeina.

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O Robert O’Young e la dieta alcalina finita con l’arresto per truffa del fondatore.  O l’avvenente e magra Hayle Pomroy e la dieta del minestrone. Infine l’algerino DuKan con un sistema di quattro proteine (che sembrerebbe alquanto cancerogeno).

 

Le variabili e le cialtronerie sono pressocchè infinite.

 

Resta dal mio punto di vista la morale stoica romana che considera la moderazione, un punto di arrivo (Seneca, Svetonio, Catone). E vale a tal fine l’esempio di Epicuro campato (a quei tempi) sino ai 75 anni.

In un trattatello filosofico del 18 52 “Il mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia” Ludwig Faurbach sostiene l’esistenza di un’unità inscindibile fra psiche e corpo, “per pensare meglio dobbiamo alimentarci meglio”. insiste con “Un popolo deve migliorare, migliorando la propria alimentazione”,

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Io l’adoro Epicuro quando in un Diologoi paragona la vita ad un banchetto, dal quale si può essere scacciati all’improvviso.

Il convitato saggio non si abbuffa, non attende le portate più raffinate, ma sa accontentarsi di quello che ha avuto ed è pronto ad andarsene appena sarà il momento.

Epicuro sarà il primo noto vegetariano occidentale e spinse i discepoli al rispetto per gli animali e ad una dieta quasi totalmente priva di carne.

Raccomanda più volte di cibarsi frugalmente, preferibilmente di pane, formaggio e acqua, come faceva lui stesso.  E mentre nel II secolo, DC. Apicio, Trimalcione, Lucullo e Commodo  si ingozzano nei sontuosi banchetti in attesa di abbandonarli poco epicureamente.

Galeno di Pergamo che di Commodo fu anche se controvoglia  medico, sostiene che il cibo venga assimilato dal corpo sotto forma di chilo e giunga al fegato per mezzo della vena porta; Qui trasformato in sangue e impregnato dello spirito naturale giunge al cuore e alimenta la vita. Nel trattato Sui semplici, sostiene che nella natura c’è il rimedio di ogni male, e utilizzando le piante e gli estratti da queste si possono generare essenze e rimedi curativi e medici. La panacea di tutti i mali era a suo tempo il Galenum Alcool e Oppio (non proprio salubre direi)

Infine i dati conferiscono tutti su pochi principi: moderazione, attività fisica, molti vegetali, frutta e pesce, poca carne e poco alcool.

Se poi volete che sia anche buono. Tanto meglio.  Buona dieta.

Cemento: sesto capitolo di – Agosto è il mese più freddo dell’anno

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Via Conti è un fabbricato enorme, grigio, con 9 torri/scale. Opera del 1970 dello studio Passarelli , lo stesso architetto che ha progettato corso Sempione a Milano e La Banca d’italia. É famoso per essere inquadrato e usato come sfondo nel film Bianco Rosso e Verdone di Carlo Verdone.

via Conti è uno stradone di un chilometro circa che contiene circa 1000 appartamenti 36 scale tanto da essere contraddistinte da codici alfanumerici. Sono abitazioni popolari. Qui c’è la casa di Riccardo e della madre. Una casa operaia, dignitosa e malandata.

Riccardo passa sotto le gallerie ponte di parcheggi sotterranei, spegne il motore, scende dalla macchina, passa per due rampe di scale ed entra nei palazzoni. È un lungo labirinto che neanche Dedalo avrebbe potuto immaginare. C’è una prima fila di case basse da un piano coperte dalle antenne satellitari da cui si copre la strada. Mentre ti addentri tra le scale a chiocciola si vede di tutto: carte straccia, Santini, lari, edicole, rifiuti vari, cataloghi di Ikea abbandonati e scritte sui muri inneggianti destra e a sinistra o all’uso delle droghe. Dio qui c’è sempre. Carrelli abbandonati e motorini anche no, sostano al terzo piano su strane piazze in cemento e gomma da palestra. I Graffittari, non so se per mancanza di studi classici o per volontà, usano font illeggibili e scrivono sgrammaticato, tanto che dei segni sulle pareti intuisci poco. La maggior parte scrive lasciando agli operai del comune, che magari un giorno verranno a toglierle, spiegazioni che la sera prima hanno scopato Cinzia o Samantha (si con l’acca). Altre inneggiano ad anarchie assieme ai fasci littori, infine la fanno da padrone Lazio o Roma e correzioni una sopra l’altra.

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Riccardo prende le scale, si fa il segno della croce davanti ad un’edicola di una Madonna. Le scale sarebbero bianche, ma sono sporche e il cemento è logoro. All’interno di casa Annamaria attende in una consunta vestaglia bianca, capelli bianchi sciolti ma con una certa compostezza.

Sorseggia un caffè. Mentre si sente la chiave che gira. La porta che si apre.

Riccardo entra e grida : “ciao Ma”.

Anna Maria: (scocciata e brusca) “voi il caffè ?”.

Riccardo “si grazie” – entra e le bacia la fronte -.

Annamaria si alza e versa un caffè non guarda nemmeno il figlio: “Ma’ndo vai in giro tutta la notte? Mi fai stare in pensiero.

Perché non ti cerchi un lavoro?”.

Riccardo: “Ma io lavoro – tentenna- faccio il Dj c’è la crisi”.

Anna Maria: “C’hai trentacinque anni e ragioni come un pupetto se ci fosse ancora papà tuo”.

Riccardo: “ho fatta la domanda alla SDA m’ha detto Gianni che me ce infila”.

Anna Maria : “seh e tu credi ancora a Gianni, vai da Mario te pja”.

Riccardo: “Ma non vojo lavora ar mercato”.

Anna Maria: “De notte ce lavori già. Il banco è ‘na sicurezza”

– mentre gli zucchera il caffè –

Riccardo: “Grazie” – beve un sorso –

Ma poi me lasci cinquanta sacchi, devo fa’na cosa ?”.

Lei scocciata, sorride amaro, fa cenno di si colla testa, si alza ed esce dalla cucina.

Mentre Riccardo si siede a bere il caffè.

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Alba a Casa

Una scrivania ingombra1:posacenere colmo di sigarette spente, fogli di carta, cavi per il computer vari, jack, uno stereo anni 70, casse e dischi libri impilati in terra, cestini, quotidiani alla rinfusa, cd ed altro ancora. Davide di schiena, fuma una sigaretta di quelle fatte a mano, guarda i fogli uscire dalla stampante, li legge e riflette, si ferma guarda l’orologio. Si reca in cucina.

Davide: sulla quarantina, alto, finto trasandato, belle mani occhi chiari, sguardo da dritto, barba non fatta e capelli biondi spettinati mezza lunghezza, entra con una cartella, la faccia è soddisfatta la camicia è da stirare. Raccoglie dal tavolo un cornetto già morso, tra le tazze di caffè sporche e qualche lattina di birra, segno evidente di una nottata, e del disordine generale. Carica una caffettiera da 6/9 tazze.

La pone sul fornello e l’accende.

Accende anche la radio (ascolta la rassegna stampa)

Si trova a riflettere su Cos’è “La crisi “ ?, è un modo per annunciarci la fine del mondo del consumo, la fine del sogno americano. La libertà di consumare e farci belli con i soldi degli altri. Ecco che arriva il debito dello Stato, la siccità, l’allarme agrario, il presidente del consiglio garantisce che non ci sarà   la manovra finanziaria, come i saldi di fine stagione.

poi a Settembre passate le vacanze, troveremo le bollette con il rincaro a causa della congiuntura; una manovra aggiuntiva dovuta all’Europa che ce lo chiede.

Segue la notizia del caldo imminente e la ricetta per Ferragosto. Ma a Roma si sa Pollo coi peperoni, che mi frega dei milanesi.

Qualche vecchio attore si è sentito male, o magari è morto.

Una montagna nel Nord è franata.

Nel mentre da qualche parte in Medio Oriente bombardano,

E’ nato il principe di Inghilterra,

La rubrica delle diete.

L’oroscopo … ?

Davide si siede e accende un mozzicone raccolto dal posacenere d’argento, una sigaretta artigianale di quelle a tabacco.

Incroci nel traffico

Su un autobus di linea2. Melissa seduta, guarda fuori dal finestrino e vede Lucia uscire dal portone di casa. Melissa ha uno scatto e si sbraccia per salutarla con la mano. Lucia non la vede, si gira, è indaffarata. Lucia vestita in tailleur, tacco basso. Cammina tra le decine di macchine parcheggiate in ogni modo e dove. Sono come delle formiche accavallate. Sale nella sua di macchina facendo strani movimenti per entrare, alla fine sedutasi, accende il motore, mette la radio e parte (accendendo la radio).

Onda verde ha il solito bollettino di guerra del traffico.

Anche ad agosto ci sono code sul Gra e su tutte le consolari.

Passa così al Tufello (via Capraia) davanti alla casa di Giancarlo che ancora con la divisa, entra nel portone.
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Giancarlo sale le scale e alla seconda rampa incontra Marta che scende di corsa, vestita con la divisa da supermercato. Una Camicia bianca molto stretta che le evidenzia le curve, un foulard, una gonna blu.

Giancarlo: “ciao.”

Marta :“Ciao, scusami bello, Smack – lanciando un bacio con la mano – ma sto in ritardissssimo, ciao teesòro”.

Giancarlo: “Ciao”. Giancarlo apre la porta di casa e vi entra.

(Casa di Giancarlo) L’ambiente è buio, scarno di mobilia, le persiane chiuse per non fare entrare la luce che filtra comunque. Ci sono delle foto sul frigo, famiglia con bambini al mare di Fiumicino o di Ladispoli, qualche magnete, la casa è nel complesso sporca, disordinata.

Giancarlo Entrato in cucina appoggia le cose sul tavolo.

Trova un biglietto:

“Siamo partiti, nel frigo la parmigiana. A domenica”

Il frigo è praticamente vuoto. Giancarlo lo apre prende una birra economica la stappa e ne beve, si sposta uscendo dal campo visivo.

Incroci nel traffico

L’autobus arriva alla fermata del mercato del Tufello, fa la fermata ne scendono persone, Sbuffando riparte a passa rapido ed esce dal campo visivo3.

Melissa attraversa la strada e si reca al mercato imbronciata.

Passa prima tra i banchi dei raccatta monnezza e degli zingarelli, poi passato il forno arriva ai banchi della frutta dove la salutano, quindi si ferma ad un banco ne prende un frutto.

Sorride alla signora. Lo pulisce sul vestito e lo morde. Riesce a sinistra e va verso i banchi dell’abbigliamento.

Davide esce dal portone di casa.

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Si ferma per accendersi una sigaretta, non si fuma per le scale, tira una boccata, alza gli occhi, quando l’alone della sigaretta lo supera e si dilegua, vede Melissa tra i banchi.

Lei si aggira, guarda tra le bancarelle, e quando dopo un attimo si ferma e dal mucchio prende un vestitino bianco di lino, che prova mettendolo sulle petto e le spalle. Le calza bene. La cosa la mette di buonumore. E’ solare, di una bellezza unica, cosi sorride e si illumina. A Davide cade la sigaretta.

Melissa davanti ad uno specchio viene illuminata da un fascio di luce riflessa.

Davide le si avvicina, attraversando la strada senza guardare.

Un furgoncino dell’ SDA inchioda.

Alla guida c’è Gianni, suona il clacson e fa valere la sua professionalità urlando :

A rincojonito e bevitelo il caffè prima de suicidatte”.

Davide alza il braccio per scusarsi.

1Stacco: http://youtu.be/GUBr9PRWj9s I Cani “Le Velleità”

2 http://youtu.be/T5Cp55MvX54 Daughter – “Get Lucky” (Daft Punk cover)

3http://youtu.be/sazroMF4Bxk Imogen Heap ft. Jeff Beck- Blanket