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Zitelle e Sesso nella Roma Bene. La versione Romana di Sex & The City.

Continua la ricerca di un format televisivo americano per cui fare una serie italiana di successo. Copia incolla dai testi dei format televisivi americani adattati ad un pubblico strafatto dai serial tv sul sesso ? . ho scelto uno dei format più in auge tra le bimbe quarant’enni romane con una buona dose di cinismo e frustrazione  Come avete letto di “Legge e Disordine” (prima puntata) Come avete letto di Desperate Housewives -(I segreti di Wisteria Lane), che però ho versato al maschile facendo riferimento ai disoccupati di tor Pignattara “Preacari disperati“. Come possiamo inquadrare le disperate italiane ?. Intanto in Italia sono tutte Single oramai. Ecco l’idea per Fox

 “Zitelle a spasso in città”. Sono zitelle anche quelle sposate che con la crisi economica hanno divorziato, o sono state mollate, per più disponibili e sessualmente vogliose ragazze giovani e meno esigenti. Russe o Slave. 

Innanzitutto non aspettiamoci delle Milf che tanto piacciono (sarebbe troppo facile farle un po’ zozzone (le Casalingue di antica memoria 80′). 

Le donne italiane, mediterranee, una volta tese al riconoscimento della bellezza e nella costruzione del focolare, oggi moderne ed emancipate sono passate all’efficienza del consumo e della crisi di nervi dell’attuale generazione.  Ma un Io Iper (efficiente), è quanto di più lontano dal format televisivi e ancor di più dalle loro genitrici. Non da scampo ai pochi maschi liberi, non c’è uomo che sopravviva a tale forza ci vorrebbe un Superman.

Per quanto ne so io (che notoriamente di donne non ne capisco un accidente) le mie impressioni sono piuttosto quelle delle “chat notturne e donne che soffrono”  (un mio vecchio post al riguardo). in continuo aggiornamento? perchè scrivete di notte:  insonnia ? sesso mancante ? o semplice compulsivismo ? Non per mia colpa.

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Ma è evidente a chiunque non sia con un quoziente intellettivo pari ad una medusa (come Moccia o Verdone per intendersi) che non è umanamente possibile definire una donna nè descriverla come personaggioNon ne sono stati capaci solo quelli della Tv Americana, soprattutto quelli di Sex and the city. Quindi mettendo le mani avanti perché quattro personaggi sono poco rappresentativi della categoria Zitelle e donne dove la complessità e la schizzofrenia che le identifica è una cosa impossibile da catalogare con una semplice classificazione dei personaggi, una operazione del genere era comunque da tentare. Quindi farò l’esempio di una Roma alla moda e la propongo come una Sesso estremo in città la versione Italica di Sex and the city.

E’ una storia di fantasia: ambientata in un posto irreale che potrebbe essere Roma Nord (un luogo che non ha confini geografici ma si riconosce solo per la sua natura Inutile), qui vivono sparse quattro signore: 

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 La nostra Samantha

Tale è quale. fa il ministro per un governo di destra, non sa leggere, non sa scrivere, ma è stata sposata con un senatore della Repubblica, il che l’ha messa nella top line dei candidati al ministero della cultura avendo anche per tre mesi fatto la Pr di una discoteca alla moda, e la supplente in un asilo nido avendo il padre insistito (quello stronzo reazionario) a farla studiare da maestra d’asilo. E’ la tipica MILF e qui sale lo share (lo dico per quelli di Mediaset). Ha rifatto tutto : culo, tette, denti, labbra, e vagina. Colore dei capelli, è bionda platino. In una puntata il padre ovviamente non la riconoscerà ma solo perché sembra un altra persona. 

Ora il sesso lo fa solo con precauzioni estreme: controlla sempre presso l’agenzia delle entrate gli ultimi anni di reddito depositati prima di un appuntamento. 

La nostra Jessica per me Melissa e chi vuole intendere intenda :  

Blogger su un blog notissimo e followato tantissimo. dove scrive una rubrica di cucina (anche se non sa cucinare). Parla di quanto gli uomini sono delle bestie, sporchi, non tirano mai giù la bicicletta dal soppalco, ne la tavoletta del cesso. Autonoma e bulimica, ha problemi col cibo è vegana, bio, radical chic di Monte Verde e la pensa di sinistra. Ma è molto sinistra solo nei suoi pensierie nel uso delle zuppe di verdura. Cupa e depressa diventa solare solo quando va a fare shopping con le amiche. E’ da sempre innamorata di uno che non se la fila proprio, un figlio di papà, allo stato attuale fotografo di moda. 

La sua storia si sviluppa passando per un redattore capo un assessore regionale, un delegato sindacale che poi ci proverà (cattivo) quando farà l’esame (senza superarlo) da giornalista. In fondo Lei una morale la ha (anzi due) Un giorno troverà l’amore e saprà riconoscerlo, quindi cambierà strada onde evitare di fare una minima scelta buona.

La terza : Rebecca ebrea farmacista, sposata bene, grande lavoratrice e chiappe sode.   E’ l’iperattiva del gruppo manda avanti cinque farmacie assieme, con successo. Corre tutte le mattine alle cinque. Poi ha i denti bianchi naturali Fa donazioni in Africa, si occupa della madre malata, del vicino di casa, di quattro cani, mangia solo cibi sani. E’ bella da morire e brava e non ci credi.    Le altre (ovviamente) la odiano e lei si sente sola. Non l’è riuscito di avere un bambino e ora superati i quarant’anni non ha neanche uno straccio di uomo che la mette incinta.  
Qui l’evoluzione del personaggio è possibile in tutto. Che fine fà ? Mah, legge di natura vuole che le altre la soffocano. O che non riesce proprio Oppure che si innamora di un tossico di eroina e si becca l’ Aids. 

Qui c’è da sentire la rete che vorrebbe per Lei troppo figa per essere fortunata. 

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La quarta: Roberta avvocato di successo (o cuoca di catering), mora intelligente e di buona famiglia. Sposata con uno tranquillo, che l’ama e le vuole bene.   Quindi lei fa Sado_maso il mercoledì a Prati, e va da un santone il giovedì, ha un amante fisso che la porta nei locali di scambisti il venerdì. 

Sogna di diventare un angelo del focolare e a sentirla voleva tre figli. 

Poi per trovare la pace lascerà il marito che non la capisce. 

In fondo ha ragione.

La cosa buffa è che ci potrei mettere le foto … 

l’altra cosa buffa è che giustamente quelli della Rai e di Mediaset me la boccerebbero di sicuro…. Perché sembra irreale. ci potrebbe cascare Cacioppo e farne una puntata di Vojager ora gli mando una E mail.  

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Alla prossima sto pensando alla versione italica dei Teletubbies ambientata in parlamento Renzi e Mr B. Brunetta mi manca solo un negro 🙂 mah,,,, 

E’ stata un’ispirazione improvvisa  

 















da Spartaco a Selvaggia. Passando per Pasolini.

Orgoglio Borgataro

Negli anni ’50 era normale, all’epoca i rioni erano in gara tra loro. questo quando i rioni erano Panico, Parione, Monti Suburra, Trevi etc. etc. Nel 2000 avevo preso un negozio a Trastevere e una vecchia signora aveva in antipatia il mio socio additandolo come un Montiggiano cioè un abitante della Suburra. 

Lei trasteverina DoP non ci parlava perché rivale di quartiere in non so cosa.  Io più mite Giuliano e di Montesacro per giunta, godevo del privilegio del “buongiorno” la mattina che ricambiava con sorriso e cortesia.

Oggi ho preso a vivere a Roma est (credo si chiami così quel gorgo umano che va dalla via Serenissima al Casilino e Tor Pignattara, passando per il Pigneto e San Lorenzo sino a Centocelle).

Per me un nuovo mondo, e come ogni tanto descrivo, una città nella città, ma al momento non la conosco ancora.

Sono di Montesacro cresciuto a San Lorenzo, vissuto per lavoro in mezza Italia, con una sosta causa matrimonio a Monteverde. 

in quel di San Lorenzo fuori le mura negli anni ’90, quindi un milione di anni fa. Al di la delle osservazioni drammatiche che mi sono venute in mente in questi giorni, passando per le fabbriche clandestine del Casilino e che magari posterò  tra qualche giorno, l’impressione che mi è venuta per prima è quella che sto abitando in una città Europea posta in mezzo al Mandrione.

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Una città come ce ne sono tante in mezza Europa con le badanti di varie razze ed etnie mischiate, negozi di money transfert e carabattole cinesi. La Prenestina ha perso una romanità, che non ha mai avuto, figlia com’è delle occupazioni e delle emigrazioni anni 60 non è mai stata romana, considerando i dialetti Campani e Abbruzzesi che usano parlare le vecchie signore nel quartiere.

L‘Eccezione poteva essere fatta per il Pigneto, luogo anticamente malfamato, dove vivo e lavoro.

Girando a caso tra i nuovi vicini a causa dell’ennesimo trasloco, sembro più un inglese smarrito, che un indigeno. “Sa’ mi sono trasferito per lavoro”. si “vengo da fuori, da Montesacro”. il che li mette a disagio, si chiedono se sono figlio della borghesia Talentina o della più popolare Tufello ?

 

Non sapendolo ti lasciano stare, con la faccia di chi ti compatisce.  

Ma esiste un limite geografico e fisico tra noi e Roma Nord ?  

Vice la rivista  definisce Roma Nord come una State of mind. un credo una fede. 

Dal mio punto di vista questo è corretto. Non è un luogo fisico è una felpa, un linguaggio, è la Lazio 1901, l’essere di Destra, Razzisti e Cattolici biondi, è portare l’orologio al polsino, avere gli amici che si chiamano Selvaggia, Bibi o Dado, essere costretti a mostrare un documento per superare Piazza Quadrata.      

Noi ragazzi di borgata tra via Nomentana, Tiburtina, Casilina, non siamo neanche annoverati in Roma sud, pertanto non siamo nelle cronache.      

La prima occasione di confronto l’ho avuta circa un mese fa quando ho incontrato quattro individui sui trentacinque di Roma Nord al Pigneto, con propositi stanziali. cercavano casa. Mi è stato detto che gli Hipster – se ho ben capito sono una sottocultura o i figli dei radical chic –  amano mischiarsi con le altre forme di vita soprattutto se inferiori. 

Ma io ci vivo qui! E tu non assomigli a Levi Strauss –  questa è la battuta più sincera e di cuore che mi è venuta in mente quella sera.

Mi hanno detto questi ragazzi che il Pigneto è in rinascita. Secondo me non è vero. 


La parte pedonale è pericolosa quanto i Carruggi,  ha due delle caratteristiche peggiori che mi vengono in mente, studenti fuori sede, e spacciatori ad ogni angolo Il che non me lo fa sembrare un luogo ameno ne tanto meno originale. 

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Avendo perso la sua caratteristica di paese, di borgata ha perso anche la sua naturale tutela data dai malavitosi vecchio stile a favore di mafia cinese e nord africani. La vecchia usanza di essere sociali tra condomini e vicini è in ribasso, visto che l’abitante medio raggiunge i 70 anni, o ha un passaporto per scavalcare il Tevere. 

Se invece parlavamo di speculazioni edilizie e di metropolitana in costruzione, allora l’argomento è sensato. Le case stanno subendo un restiling e una rivalutazione in termini di compravendite interessante. 

Il che mi pone la seconda questione, siete consapevoli voi di Roma Nord che trasformerete questo posto a breve in una nuova copia di Ponte Milvio ?  La cosa mi mortifica per cui supplico tutta i borgatari DoP o simili a non cedere alla tentazione e di resistere.

Sinceramente a roma nord preferisco la mafia cinese … almeno quelli non li vedi e non li senti … non tifano Lazio non sono di Destra, per cui ci tengono lontani anche quelli di Casa Pound… Non fanno i punk a bestia, quelli vanno al Forte. E via così tutte le aberrazioni dei “Mazzanti Vien dal Mare” di Roma nord, musiche del minchio, biciclette a motore, calzoncini corti, erre moscia, scialla, lucchetti sui ponti, pseudo intellettuali, etc. etc.  …  

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Salviamoci … rimaniamo noi stessi. facciamo comunità siamo orgogliosi di essere borgatari ditelo con gioia io Sono cresciuto a Pietralata, Pigneto. io amo Torpignattara. 

continua ….       

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Continua la ricerca di un format televisivo americano per cui fare una serie italiana di successo. 


da un po di tempo, dal 2008 per la precisione, facciamo molti copia e incolla dai testi dei format televisivi americani per adattarli  ad un pubblico strafatto dai serial tv. cosa funziona ? il sesso ? . lo sanno bene tutti quelli che fanno gli autori televisivi e della pubblicità. mo lo mando a Freccero e a Giusti chissà…. 

Ho scelto uno dei format più in auge tra le bimbe quarant’enni romane con una buona dose di cinismo e frustrazioni da traffico e cibi di soia in scatola.

Provo a fare la terza serie di SEX AND THE CITY mutandolo in sex in caput mundi 

Come avete letto di “Legge e Disordine” (prima puntata)

Come avete letto di Desperate Housewives -(I segreti di Wisteria Lane), che però ho versato al maschile facendo riferimento ai disoccupati di tor Pignattara “Preacari disperati“.

Come possiamo inquadrare le disperate Housewife italiane ?. 

Intanto in Italia sono tutte Single oramai.

ecco l’idea per Fox “Zitelle a spasso in città”. 

Sono zitelle anche quelle sposate che con la crisi economica hanno divorziato, o sono state mollate, per più disponibili e sessualmente vogliose ragazze giovani e meno esigenti. Russe o Slave. 

Innanzitutto non aspettiamoci delle Milf che tanto piacciono (sarebbe troppo facile farle un po’ zozzone (le Casalingue di antica memoria 80′). 

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Le donne italiane, mediterranee, una volta tese al riconoscimento della bellezza e nella costruzione del focolare, oggi moderne ed emancipate sono passate all’efficienza del consumo e della crisi di nervi dell’attuale generazione.  Ma un Io Iper (efficiente), è quanto di più lontano dal format televisivi e ancor di più dalle loro genitrici. Non da scampo ai pochi maschi liberi, non c’è uomo che sopravviva a tale forza ci vorrebbe un Superman.

Per quanto ne so io (che notoriamente di donne non ne capisco un accidente) le mie impressioni sono piuttosto quelle delle “chat notturne e donne che soffrono”  

(un mio vecchio post al riguardo). in continuo aggiornamento? perchè scrivete di notte insonnia ? sesso mancante ? o semplice chat compulsivismo ?   


Mi vanto di essere criptico e di non occuparmi di politica, ma la questione di mi si è rilevata necessaria nell’ultimo periodo. e mi rendo conto di mentire. 



Quindi dopo anni di caotica e infatuata osservazione dell’emisfero femminile ora ne sono certo, sono umanamente incompetente in materia. 

Non per mia colpa.


Ma è evidente a chiunque non sia con un quoziente intellettivo pari ad una medusa (come Moccia o Verdone per intendersi) che non è umanamente possibile definire una donna ne descriverla come personaggio

Non ne sono stati capaci solo quelli della Tv Americana, soprattutto quelli di Sex and the city. Quindi mettendo le mani avanti perché quattro personaggi sono poco rappresentativi della categoria Zitelle e donne dove la complessità e la schizzo-frenia che le identifica è una cosa impossibile da catalogare con una semplice classificazione dei personaggi, una operazione del genere era comunque da tentare.

Quindi farò l’esempio di una Roma alla moda e la propongo come una Sesso estremo in città la versione Italica di Sex and the city.

  

E’ una storia di fantasia: ambientata in un posto irreale che potrebbe essere Roma Nord (un luogo che non ha confini geografici ma si riconosce solo per la sua natura Inutile), qui vivono sparse quattro signore: 

La nostra Samantha  

Tale è quale. fa il ministro per un governo di destra, non sa leggere, non sa scrivere, ma è stata sposata con un senatore della Repubblica, il che l’ha messa nella top line dei candidati al ministero della cultura avendo anche per tre mesi fatto la Pr di una discoteca alla moda, e la supplente in un asilo nido avendo il padre insistito (quello stronzo reazionario) a farla studiare da maestra d’asilo. E’ la tipica MILF e qui sale lo share (lo dico per quelli di Mediaset). Ha rifatto tutto : culo, tette, denti, labbra, e vagina. Colore dei capelli, è bionda platino. In una puntata il padre ovviamente non la riconoscerà ma solo perché sembra un altra persona. 

Ora il sesso lo fa solo con precauzioni estreme: controlla sempre presso l’agenzia delle entrate gli ultimi anni di reddito depositati prima di un appuntamento. 

La nostra Jessica per me Melissa e chi vuole intendere intenda :  

Blogger su un blog notissimo e followato tantissimo. dove scrive una rubrica di cucina (anche se non sa cucinare). Parla di quanto gli uomini sono delle bestie, sporchi, non tirano mai giù la bicicletta dal soppalco, ne la tavoletta del cesso. Autonoma e bulimica, ha problemi col cibo è vegana, bio, radical chic di Monte Verde e la pensa di sinistra. Ma è molto sinistra solo nei suoi pensierie nel uso delle zuppe di verdura. Cupa e depressa diventa solare solo quando va a fare shopping con le amiche. E’ da sempre innamorata di uno che non se la fila proprio, un figlio di papà, allo stato attuale fotografo di moda. 

La sua storia si sviluppa passando per un redattore capo un assessore regionale, un delegato sindacale che poi ci proverà (cattivo) quando farà l’esame (senza superarlo) da giornalista. In fondo Lei una morale la ha (anzi due) Un giorno troverà l’amore e saprà riconoscerlo, quindi cambierà strada onde evitare di fare una minima scelta buona.

La terza : Rebecca ebrea farmacista, sposata bene, grande lavoratrice e chiappe sode.   E’ l’iperattiva del gruppo manda avanti cinque farmacie assieme, con successo. Corre tutte le mattine alle cinque. Poi ha i denti bianchi naturali Fa donazioni in Africa, si occupa della madre malata, del vicino di casa, di quattro cani, mangia solo cibi sani. E’ bella da morire e brava e non ci credi.    Le altre (ovviamente) la odiano e lei si sente sola. Non l’è riuscito di avere un bambino e ora superati i quarant’anni non ha neanche uno straccio di uomo che la mette incinta.   


Qui l’evoluzione del personaggio è possibile in tutto. Che fine fà ? Mah, legge di natura vuole che le altre la soffocano. O che non riesce proprio Oppure che si innamora di un tossico di eroina e si becca l’ Aids. 

Qui c’è da sentire la rete che vorrebbe per Lei troppo figa per essere fortunata. 

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La quarta: Roberta avvocato di successo (o cuoca di catering), mora intelligente e di buona famiglia. Sposata con uno tranquillo, che l’ama e le vuole bene.   Quindi lei fa Sado_maso il mercoledì a Prati, e va da un santone il giovedì, ha un amante fisso che la porta nei locali di scambisti il venerdì. 

Sogna di diventare un angelo del focolare e a sentirla voleva tre figli. 

Poi per trovare la pace lascerà il marito che non la capisce. 

In fondo ha ragione.

La cosa buffa è che ci potrei mettere le foto … 

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l’altra cosa buffa è che giustamente quelli della Rai e di Mediaset me la boccerebbero di sicuro…. Perché sembra irreale. ci potrebbe cascare Cacioppo e farne una puntata di Vojager ora gli mando una E mail.  

Alla prossima sto pensando alla versione italica dei Teletubbies ambientata in parlamento Renzi e Mr B. Brunetta mi manca solo il negro 🙂 mah,,,, 

E’ stata un’ispirazione improvvisa  

   

             

vi lascio con un omaggio a Moravia su un testo di Francesco Paolo Cianci.